Commissione sanitaria

Una gita all’Ulss …..

Il 15 gennaio 2014 mi sono recata assieme a mio marito (cargiver d’eccezione) all’ Ulss di Mestre -Venezia per essere sottoposta alla prevista e sospirata  (richiesta dal maggio 2013) prima visita per accertamento dell’invalidità civile e della certificazione ai sensi della Legge  104/95. Dopo la procedura iniziale molto veloce, ci siamo accomodati all’interno dell’Ufficio destinato alla commissione prevista. La prima sorpresa di smarrimento è stata quella di essermi documentata riguardo il numero dei componenti della stessa…probabilmente ho letto male, in quanto ero sicura che il numero dei componenti fosse 5, ed invece ci siamo ritrovati ad interagire con un individuo, non meglio identificato ( un ufo dell’ Ulss) in quanto privo della prevista targhetta riportante il cognome e l’incarico. Lui quando siamo entrati stava con aria annoiata mischiando la documentazione da me prodotta e diligentemente separata per patologia e divisa in apposite cartelline. Dopo un misero saluto di accoglienza, l’individuo mi ha posto un coacervo di specifiche e profonde domande sulle mie patologie del tipo: lei signora ci vede bene? come va con questo parkinson? lei lavora?e dulcis infondo…ma lei è sempre stata così robusta? che dire??????

Non so, non ne sono a conoscenza, se questa è in generale la tipologia classica di una visita di questo tipo, so invece che ho vissuto, prima di convincermi di effettuarla, un profondo travaglio interiore relativo all’eventuale riconoscimento di tali patologie, e di conseguenza di entrare a far parte del mondo della disabilità/handicap. Direi quasi una sorta di colpa nei riguardi di altre persone con problematiche superiori alla mia, quindi pensavo che la valutazione, vista l’importanza della materia trattata, richiedesse una professionalità, serietà, specializzazione e sensibilità totalmente diversa affinché la dignità mia di malata fosse preservata. Questo pensiero mi ha assillato fino a che, consultando il sito dell’INPS, ho deciso di chiedere delucidazioni in merito, e qui siamo veramente alla farsa…., Monica, del call center dell’INPS, con il suo linguaggio impostato e sopratutto molto professionale, alla mia specifica domanda del perché avessi trovato solo un componente della commissione, anziché 5, quasi stizzita rispondeva” ma signora non è vero che deve essere composta da 5 elementi, ma dove l’ha letto?” molto probabilmente c’era talmente tanta gente che hanno “preferito” sdoppiare la commissione piuttosto che mandarvi a casa…..”e chiedendo come potevo sapere chi fosse la persona che mi aveva a così amorevolmente  “visitata” lei rispondeva che la targhetta identificativa forse l’aveva “parcheggiata” sotto qualche pratica e che comunque all’arrivo del verbale leggerò tutti i nominativi della commissione….!(molto probabilmente non avrò dubbio sull’identità, uno era e uno dovrebbe firmare.).

Dopo queste risposte, io mi sono sentita su scherzi a parte, e francamente non ho avuto il coraggio di chiedere la motivazione delle altre domande perché ho temuto l’eventuale tipo di risposte…Cose del genere devono farci riflettere, alla luce di quanto sta succedendo nei riguardi del nostro mondo, I componenti della commissione (Monica vatti a leggere le normative), sono cinque, proprio per il motivo di assicurare una completezza e la verifica dello stato dell’individuo; altro aspetto inquietante è il fatto dell’enorme spesa effettuata dall’INPS per i controlli periodici relativi alle situazioni già riconosciute. Gli stessi, potrebbero essere impiegati per l’assunzione di altri medici al fine di avere delle commissioni serie ed omogenee. infine volevo esprimere il mio disappunto per come sono stata trattata, la mia dignità di persona e di malata ha subito un duro colpo per quanto riguarda l’aspetto umano, profondamente offeso e calpestato, inizialmente da una procedura falsa, e successivamente, al telefono, da una ignoranza degno biglietto da visita dell’Istituto che rappresenta. Questo post l’ho scritto sostenuta da Gianfranco.

 

Paula Zoppellari (Gennaio 2014)